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Intervista a cura di Athos Enrile di MAT2020 20 Marzo, 2021

Sono passati un paio di anni dall’uscita di “CHRYSALIS”: che cosa ti è successo, musicalmente parlando, in questo periodo significativo?

La mia inclinazione naturale all’introspezione ha subito un inasprimento e di conseguenza un consolidamento, in parte causato da circostanze in ambito famigliare e in parte dal contesto che si è venuto a creare in seguito all’emergenza sanitaria che ha coinvolto tutto il pianeta. E questo ha avuto un influsso determinante sulla mia espressione musicale. Ad ogni modo gli umori che ho sviscerato in “Presente Incoerente” erano già silenziosamente in elaborazione dentro di me e le vicende che ho passato hanno avuto un effetto catartico e mi hanno, in un certo senso, incoraggiato nel farmele trasporre in musica.

Possiamo ricordare sinteticamente la tua storia e la tua esperienza formativa, per chi ancora non ti conoscesse?

Cercherò di essere sintetico. Ho iniziato a fare musica nel 1989 con mio fratello Marco Ranalli. La band si chiamava "City Sewer System", la musica che facevamo era una specie di garage rock psichedelico, uno stile simile a quello degli Stooges. Con questo progetto abbiamo registrato tre demo-tapes ed io suonavo il basso. Poi nel 1991 abbiamo iniziato a suonare come power-trio con “Insider”, avevamo uno stile definito Space-Doom dalla stampa dell’epoca ed anche in questo progetto suonavo il basso e abbiamo pubblicato sei album. Dal 2002 fino al 2007 sono stato il bassista degli Areknamés, una band di dark progressive alla “Van Der Graaf Generator” con la quale ho realizzato due album in studio ed uno dal vivo al “Burg Herzberg festival” in Germania. Sempre nel 2002, contemporaneamente all’esperienza Areknamés, iniziavo a gettare le basi per “Unimother 27”, il mio progetto personale, con il quale Il primo lavoro omonimo è stato pubblicato nell'aprile 2006, "Escape from the ephemeral mind" nel maggio 2007, "Grin" nel giugno 2008, "Frozen Information" nell'ottobre 2015, nel 2016 è uscito " Jammin 'from the network Vol. I-VII "(una raccolta postuma di brani improvvisati in studio), "Fiore Spietato" a febbraio 2017, "AcidoXodica" a febbraio 2018, "Chrysalis" a maggio 2019 ed infine "Presente Incoerente" nel febbraio 2021. Nei primi tre lavori suono tutti gli strumenti, da “Frozen Information” in poi mi accompagna Mr. Fist alla batteria e percussioni. Tutti interamente registrati e mixati nel mio laboratorio/etichetta “Pineal Gland”.

In quale ambito inseriresti la tua proposta o, se preferisci, come descriveresti la tua musica a chi, incuriosito, volesse avvicinarsi al tuo progetto?

Un calderone nel quale sono sempre presenti quattro elementi fondamentali: la musica acida psichedelica di fine anni ’60, il progressive, il blues e la musica cosmica anni ‘70 dei corrieri tedeschi, volgarmente chiamata Krautrock. Elementi, che ogni volta che mi trovo in prossimità di un nuovo lavoro, ribollono nel calderone e si combinano in maniera diversa, mantenendo però quella matrice comune in tutti gli album così da caratterizzare il mio stile musicale.

Il tuo ultimo album si intitola “Presente Incoerente”: mi spieghi il titolo?

“Presente Incoerente” rappresenta il mio io quotidiano, ordinario. Quello che ha a che fare con il contingente, con i concetti di spazio e di tempo. Un io limitato da tali vincoli e per questo motivo incoerente perché condizionato dalle loro pressioni estenuanti e destinato pertanto ad agire con incoerenza, ma che nel contempo è il riflesso, l’imitazione, la deformazione di un’informazione sempre accessibile, alla quale possiamo attingere, rappresentata da un ”Assente Coerente” che non ha vincoli di nessun tipo, che non esprime mai giudizi, impersonale, situato in un altrove a noi sconosciuto di cui riusciamo a percepirne la presenza solo in alcuni momenti ispirati. Ecco, questi scampoli di eternità, il mio io incoerente, li riesce a decodificare e quindi a percepire attraverso la musica, istanti di pura comunicazione simbolica trasposti in vibrazioni. Ho cercato di rendere visibile, ovviamente attraverso i brani che compongono l’album, l’”Assente Coerente” che è in me ed in ognuno di noi.

Trattasi di album strumentale e quindi risulta difficile decodificare il messaggio che ti ha portato ai momenti creativi, anche se i titoli dei brani sono di per sé indicativi: cosa c’è dietro a questo lavoro, oltre al condizionamento legato al drammatico momento contingente?

Una discesa negli Inferi, nelle profondità dell’inconscio, un album che si fa portavoce di un’essenza astratta nella quale sono incluse tutte le manifestazioni separate dell’io. Nel titolo del brano di apertura, “Sognando la vuota pienezza del tutto”, è racchiuso il proposito che si snoda lungo le tracce successive. Possiamo avvicinarci ad essa in sogno o attraverso un linguaggio archetipico o riconciliando concetti, che da un punto di vista ordinario, risultano discordanti, come ad esempio il vuoto ed il pieno, anche l’anacoreta è solo e maledetto nel suo sterile sapere. Ecco queste sono state le pulsioni che mi hanno poi condotto ai momenti creativi e a dare voce, attraverso il suono ed il rumore, a questi frammenti di lava incandescente. Il brano di chiusura, “Systema Munditotius”, è un tributo a C. G. Jung, che aveva così chiamato un mandala, disegnato da lui stesso, nel quale raffigurava gli opposti del microcosmo all’interno del mondo macrocosmico e delle sue contraddizioni.

Se non sbaglio sei al tuo ottavo disco e vorrei sapere come “Presente Incoerente” si lega al passato e che tipo di evoluzione ha avuto il tuo credo musicale.

Da un punto di vista musicale gli album contengono gli elementi di cui ho parlato in precedenza, solo combinati in modo diverso. Se ad un ascolto superficiale potrebbero sembrare diversi ad uno più analitico ed attento ci si accorge del loro denominatore comune, l’attitudine a miscelare queste componenti è sempre la stessa. Si, è vero l’espressione musicale è diversa, in alcuni prevale di più la consonanza in altri la dissonanza, ma questo dipende anche dall’umore del momento che è unico e irripetibile. “Presente Incoerente” si lega al passato anche da un punto di vista concettuale, cambiano solo la sintassi e la semantica che vengono utilizzate nel veicolare gli argomenti, ecco forse l’evoluzione andrebbe colta in questa capacità di ribadire lo stesso concetto senza essere mai ripetitivo. È come osservare lo stesso oggetto da angolazioni diverse, ciò permette di cogliere delle sfumature che prima era impossibile cogliere. In “Chrysalis”, ad esempio l’attenzione era focalizzata sulla trasformazione profonda che avviene nel momento in cui tutte le nostre energie si ritirano dal mondo esteriore per operare in quello interiore, e la metafora della crisalide è servita per rendere chiara l’idea, questo bozzolo in apparenza inerme che racchiude, invece, nel suo interno un lavorio di costruzione formidabile. Così come il nostro io mondano, in apparenza incoerente, è il riflesso di un mondo altrove nel quale coesistono pacificamente tutti gli opposti.

Lavori in proprio, fai tutto, o quasi, da solo: è una precisa scelta ideologica o una necessità?

Il progetto “Unimother 27” è nato nel 2003 solo per mie esigenze espressive. Avevo modo di realizzare nel mio studio (Pineal Gland Lab, che tuttora utilizzo) le mie idee. Non sentivo la necessità di includere all’interno altri musicisti perché suonavo con gli Areknamés, ed ero totalmente appagato da questa esperienza di gruppo. Ho portato avanti parallelamente i due impegni fino al 2007 senza alcun problema, con molta fluidità, anche perché, musicalmente parlando, viaggiavano su binari differenti. Quindi per rispondere alla domanda, non è stata una necessità quella di fare tutto da solo quanto un atto di volontà diretto a realizzare una visione che sentivo di non poter condividere con altre persone, perché estremamente intima. Poi quando è terminata l’esperienza di gruppo con gli Areknamés, il progetto aveva già un corpo ed un’anima, erano usciti già tre album e da quel momento in poi è andato avanti così con Mr Fist alla batteria e percussioni come elemento aggiuntivo. Ovvio il problema si pone nel momento in cui si crea l’esigenza di promuovere dal vivo il repertorio musicale, ma vedi questo non è mai successo per due motivi: 1) La mia musica non ha mai raggiunto una divulgazione tale da essere richiesta dal vivo; 2) È sempre più difficile trovare persone disposte a sacrificare il proprio tempo libero per organizzare una scaletta da eseguire, soprattutto se si tratta di creazioni proprie e sapendo che il rientro economico è incerto o nullo.

Mi parli dell’artwork e della copertina?

Da “Fiore Spietato” fino all’attuale “Presente Incoerente”, le copertine sono state disegnate ed elaborate graficamente da mia moglie, Bianca Carestia. Per “Fiore Spietato”, “AcidoXodica” e “Chrysalis” l’idea dell’artwork è nata in simbiosi con i dischi e di conseguenza con le tematiche trattate in essi. Per quest’ultimo lavoro la scelta è avvenuta diversamente, si tratta di un quadro realizzato in precedenza dove sono rappresentate delle visioni provenienti direttamente dalle profondità dell’inconscio, uno sguardo rivolto a delle creature primordiali che dimorano nelle nostre emozioni più viscerali che gli stimoli esterni plasmano donandogli forme e colori mutevoli e inaspettati.  Notando le affinità con il concetto dal quale ha preso vita il disco la scelta è stata naturale.

In quali formati è fruibile il disco e come si può fare per ascoltarlo/acquistarlo?

“Presente Incoerente” è fruibile solo in formato digitale ed è disponile per l’acquisto e l’ascolto solo su Bandcamp ed è incluso in formato PDF anche l’artwork. Non ho alcuna difficoltà nel dirti che ho optato per questa scelta solo per insufficienza di fondi altrimenti sarebbe uscito su CD come tutti gli altri miei lavori. Il mio sogno è sempre stato quello di realizzare dei vinili, ma la mia condizione economica, purtroppo, ha dirottato le preferenze verso realizzazioni meno onerose. Le mie sono autoproduzioni e non è sempre possibile mantenere uno standard.

Hai immaginato momenti di pubblicizzazione di “CHRYSALIS”, emergenza sanitaria permettendo?

Se intendi un tour promozionale, al riguardo posso dirti che non è mai stato contemplato, per cui l’emergenza sanitaria non mi ha intaccato assolutamente.


Interview by Scott aka Dr.Space on March 2, 2018

 

When did you start making music?

Piero: 
I started making music in 1989 with my brother Marco Ranalli. The band was called “City Sewer System”, the music we did was a kind of psych garage rock, a style similar to The Stooges. With this project we recorded three demo-tapes and I played the bass. Then in 1991 we started playing as power-trio with “Insider” (SpaceDoom –Rock style) and also in this project I played the bass.

AcidoXodicA is your 6th record under the name Unimother 27 since 2006.  Do you still play with Insider or other groups?

Piero:
In the next Insider album, which will be released in spring, I recorded all the bass tracks. But I'm not part of the group anymore and I do not even play with other bands, so I will not be in live shows or in future works of Insider. It is my last participation in this project. I can not give my commitment to Unimother 27 and Insider in parallel. I would do two things superficially. So in the future I will dedicate my time only to Unimother 27, then if people will call me to collaborate on projects ... I will decide if I can!

How do you go about recording your Unimother 27 records since you play all the instruments yourself, often? Describe how you make a track.

Piero:
In my first three works I was totally alone, from "Frozen Information" there is Mr. Fist on drums and percussions. I don’t use a fixed method to write the music. A song can be born from an emotion, from a melody that I have in mind, from a dream. I take inspiration from what surround me. I record in my studio (Pineal Gland Lab) with a multitracks digital recording. I haven’t problems of time, I can work in total calm. Sometimes happen some songs take form during recordings, others are already complete in my head, others directly grow from improvisations. So I record in my studio all the parts of guitar, bass, synth and when there is inspiration or the song requires also the voice ... then Mr. Fist in his studio records all the rhythm parts.

You new record came from a Palindromic dream. What do you think inspired this?

Piero: 
I do not know, I just remember that it was a very lucid dream. Even after I was awake I realized that it had left very strong and indelible signs. For several days I was obsessed with this dream and I thought that the best way to get rid of it was to give it life through music. This gave me the opportunity to observe it better with detachment and to appreciate it.

Have you ever played live as Unimother 27?

Piero:
No, I've never played live with Unimother 27. It started as a studio project. I am considering this option more and more seriously because I receive proposals from people to play in their clubs or at festivals. we'll see ... I have to organize the live set!

Your wife makes some very cool artwork. I love the stuff on Fiore Spietato. You worked with another artists on the new record though.

Piero:
Yes, it is true. My wife knows how to shape my visions, in "Fiore Spietato" that "AcidoXodicA" has worked really hard. It starts, of course, from a much larger format that is scaled to the CD. I collaborated with another artist in "Frozen Information" Donato Costantini, who created the cover by overlapping papers, newspaper or magazine clippings. In the first three works I made the covers with my photos.

What is the music scene like where you live in Italy?

Piero:
There are really a lot of bands, as regards psychedelia, which is the musical genre closest to me, like In Zaire e Squadra Omega. In my city, Pescara, there are Insider, Zippo, Sherpa ...

Do you travel outside Italy ever to gain new experiences for music?

Piero:
This is something that has never happened to me. I would love to use a year to go to other continents and absorb the vibrations of other cultures. How did Embryo in the 70s ...

Interviste

Bad Acid Tab 4 - 2007

 

Unimother 27 is a solo project from Italy, home of the best Prog scene on Earth, and also some of the best heavy psich too. Now, the thought of a one man prog ? band? really intrigued me. How would this work? I mean, big expansive stretches of explorative music with no one to explore with ... How do you write such big pieces without people to bounce off? And I guess the other side of this is that you can take your own vision undiluited to its logical conclusion. Whatever, like I said, intriguing, I talked to the Unimother himself, Piero Ranalli.

 

B.A: Firstly, Unimother 27 is a bizarre name for a ‘band’ – what’s the root of the name?

 

PIERO: All is started when a day I realized the number 27 was connected with some important events of my life. On 27th I had an accident with my motorbike (almost deadly) and from that day my attention went casually on this number. To the beginning it didn’t seem remarkable, but after several years I saw too strange things happen on this day. So when I decided to do my musical project I thought to call it Unimother 27. Unimother comes from a fusion of two words, Universe and Mother, the meaning of the concept is a cosmic cycle based on the 27. I hope it’s clear but, for me it isn’t easy to explain it.

 

B.A: Unimother 27 is a solo project – why go it alone? Are the really no other musicians to share your dream, or is it more that you don’t want to share it?!!

 

PIERO: Well, it’s a choice, nothing else. I consider unimother 27 an individual path, it’s a creative moment I couldn’t share with others, it’s extremely intimate. I compose and record in my lab (Pineal Gland) when the inspiration arrives and it’s impossible to have other musicians in that instant.

 

B.A: Is there a vision you are trying to unfold with your music? Where are you taking us? Is this a Journey of the inner mind, seen by the third eye alone, or is it space exploration?!! Where is our journey’s end?

 

PIERO: What the people watch every day (the daily reality) it’s decoded by deceptive mind. We will begin to see in the right way only when our thoughts will be able to free themselves from the mental schemes. There is who uses the drugs, who through magical practices but the mean is not important as the purpose.

So to answer to your question !! I do this through the music (to compose music bring me to the right vision) and I wish the listening of it can make the mind of other people open.

 

 

 

B.A: You have recorded and are about to release the second Unimother album as we speak. It’s quite a progression from your first, somewhat, darker and heavier. Are you satisfied with the result? Is this a direction you will be taking further?

 

PIERO: The new album “Escape from the ephemeral mind” has some points of contact with the first but it isn’t based on an improvisation, there are songs that have a precise structure. I have to say that I am very satisfied of the result. On the net (My Space) there are the preview of three songs of it: Homo ... sapiens?, Warm embrace, Whispers from the center (I hope it will relased on February, otherwise more time), the whole cd will contain eight songs, Unimother 27 has not directions, it surely has a path but it is not a straight line. Madness is unpredictable and everything is unique.

 

B.A: And I must ask – will Unimother 27 reamin a solo project? Surely with so many great tracks you’ll want to get members and put a band togheter, just to perform live?!!

 

PIERO: In the future there will be some collaborations with other musicians but it will remain always a solo project. It’s probable that for a live I will put on a band, who knows ...........

B.A: On this expansive note I’ll depart from your table and leave you to add any lost words or hidden meanings ... Maybe add a few mantras or utter a curse or two ...

 

PIERO: I want above all to thank you for the opportunity that you have offered me and I would like to conclude the interview saying these words: ”if it is excluded by the human activities everything that concerns to the attainment of the profit, the art will remain only”.